mercoledì 18 gennaio 2017

False partenze. Questo gennaio è fatto di false partenze. Ci illudiamo di aver chiuso a chiave i malesseri del 2016 e di averla buttata via lontano quella chiave, e invece ritroviamo la porta aperta e una continuità che non avremmo voluto.
Il mio anno è iniziato con la febbre, poi gelata dalla neve ed ora che intendevo riappropriarmi della libertà, tornano i tremori della terra e i timori ciechi che c'investono tutti dallo scorso agosto.
Sono confusa e disorientata.
Da tante cose successe e da un quotidiano che fatica a dirsi stabile.
Il divenire filosofico imparato sui banchi di scuola, ma anche vissuto nelle esperienze degli anni, dovrebbe essere l'insegna, il monito, il baluardo. Niente resta uguale a se stesso, dobbiamo saperci trasformare. Dobbiamo saper viaggiare, muoverci con la terra e i suoi cambiamenti, ne facciamo parte, dato che la abitiamo. Ma c'è un velo pesante che accompagna gli ultimi mesi e che rende difficile adattarsi, accettare.
Sono stati d'animo che tendo a combattere, faccio resistenza, cerco roccaforti che non trovo. Le mie armi sono leggere, fatte di un troppo pensare e di una frenata voglia di azione.
Cerco una bellezza salvifica ma la verità è che mi sembra tutto contaminato da questa polvere di macerie che si posa sulle cose.
Tornerà il sole ad annullare l'ennesima brutale perturbazione ma per adesso tutto è grigio, agitato, in collera e non c'è benessere, sebbene sappia di essere una fortunata.


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