Visualizzazione post con etichetta l'estate è un viaggio. Mostra tutti i post
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mercoledì 23 agosto 2017

Una nuova libreria da scoprire libro dopo libro, mentre le giornate si fanno più corte e le luci della sera arrivano un po' prima. E sembra quasi un conforto.
Poche foto nella sacca, molte meno di quanto avrei voluto, di quanto credevo e quindi meno storie da ricordare.
Qualche serata buona, uno splendido pomeriggio con due amiche nella città alta, tante letture, cambiamenti attuati ed altri, grossi e imminenti, in arrivo.
Mare a luglio, quasi niente in agosto. Partenze mancate, camminate perdute, febbri alte, nervosismi di troppo, chili in più e una scia di voglie infinita: voglia di momenti con gli amici, chiacchierate, cocktail colorati e birre ghiacciate; voglia di silenzio, voglia di scrittura, passeggiate notturne, odore di frutta esotica, condivisione e maggiore sintonia; voglia di film ogni tanto, di spensieratezza, di un'abbronzatura migliore, di profumi e massaggi, di spazi più ordinati, e poi di musica, tanta tanta musica intensamente ascoltata e invece dispersa in questa stramba, incostante estate...
Se ne va così il mio viaggio di quest'anno, nell'altalena di calure e maestrali, scivola verso un settembre che ha sentore di ripresa ma che è anche contenitore di importanti cambiamenti che saranno una cesura e un riavvio.
Resta una coda che possiamo ancora colorare a modo nostro, che forse ha in serbo sorprese vivaci e inaspettate: proveremo a muovere passi leggeri e a tenere pulito lo sguardo. Qualcosa magari strizzerà l'occhio e verrà.


giovedì 15 giugno 2017

Giugno denso, pieno di impegni e giornate sezionate, escluso lo spazio della riflessione, ore da incastrare e utilizzare al meglio, da strizzare fino all'ultima goccia di succo. Giugno di strane nottate e trascinati malanni. Di crescita anche. Di accordo, di attesa. Giugno di consapevolezze, di conferme, di trovata centralità.
Voglia di mare, brezza, respiri liberi e profondi, di stare stesa al sole. Voglia di gelati colorati e passeggiate serali, conversazioni pacate, abiti comodi e freschi.
Voglia di riposo da cui nasca lo stimolo, da cui risalga l'energia.
Voglia d'estate, grilli e lucciole nelle siepi.
Di un po' di dolce magia.

martedì 30 agosto 2016

Voglia di fare una scorta di libri. Andare in una libreria, una nuova, e perdermici, spegnere tutto quello che ho in testa e annusare i volumi, scoprire i titoli, lasciarmi spingere in qualche direzione. Andare a ritrovare una quiete, come quando ero a Roma, per il master, e con la mia amica entravamo in ogni libreria per vedere se parlava anche di noi, se i libri sapevano ricordarci la bellezza, l'equilibrio.
Però le librerie quasi non esistono più, come i negozi di dischi.

L'estate è scivolata via. Permane ancora in queste ultime ore di agosto ma qualcosa è scattato nella mente ed il corpo già risponde a nuovi ritmi, cerca altri stimoli. Si è chiuso male questo viaggio. Con tremori della terra che hanno innescato tremori dell'animo difficili da dissipare, sensazioni che a guardarsi indietro sembrano quasi aver avuto degli indizi, che a guardare avanti tolgono il senso alle cose (ma in qualche modo lo restituiscono), ci fanno piccoli e indifesi, privati del fragile filo conduttore che attraversa giorni e settimane. Eppure il tempo scorre, con la sua riserva di incognite ma scorre e lascia indietro e stratifica e aiuta. Molto spesso penso che la temporaneità sia ciò che ci salva.

L'estate, il viaggio. Quando è arrivata mi ha investita. Mi ha trovata già stanca e poi, invece di rigenerarmi, mi ha stesa con colpi ben assestati, momenti di tensione misti a momenti di grande bellezza, posti e ricordi e attimi di condivisione importanti, eppure tutti impegnativi, come una catena di montaggio senza possibilità di sosta. Non siamo riusciti a cogliere il passaggio per la distensione, abbiamo continuato a fare e fare e andare e vedere ma è mancata una chiave, o una serratura che ospitasse i singoli frammenti~ nella stessa stanza con vista.

Borghi, olimpiadi, aperitivi, tanta piscina e poco mare (e forse era questa la vera porta da aprire), un po' d'arte, famiglia, qualche amico, letture ritagliate, appunti di scrittura, la ricerca di qualcosa che non è arrivato, che non abbiamo ancora capito e poi la paura del 24 agosto, il senso di precarietà, il senso di responsabilità, la necessità del contatto fisico, la perdita della libertà, la voglia della quiete di settembre, dell'aria più fresca, dei propositi per la nuova stagione, delle abitudini da ritrovare, dei film da vedere, della musica da scoprire in macchina, con i finestrini abbassati, senza aria condizionata...

 













venerdì 29 luglio 2016

Luglio

Scrivere di niente. 
Scrivere del caldo che prende il sopravvento, di giornate che hanno il sapore della vacanza e sono una somma di ricordi del passato e ricordi nuovi, quelli che sai che lo diventeranno, quelli che stai vivendo e costruendo perché lo siano guardando indietro. 
Scrivere del sale sulla pelle, dei sassi cercati in riva al mare, dei pranzi con vista al settimo piano, dei rumori di tutta un'infanzia e adolescenza ascoltati mischiarsi nel sonno del primo pomeriggio. E dell'acqua scintillante quando arrivi la mattina presto e del rock in macchina, con lei che dorme dietro, la sera quando rientri e guardi intorno l'imbrunire. La stanchezza fisica risolta nei sorrisi, il benessere nello stare insieme e in un morso dolce e fresco all'anguria, in un tuffo in quella piscina che è un tuffo nel passato mentre stringo il futuro guizzante tra le braccia. 
Scrivere di momenti inaspettati, di giochi e libertà, di pelle finalmente abbronzata e sguardi lontani, di grossi libri letti in orari rubati, di questo luglio, di questo onomastico e dell'attesa di vivere il resto dell'estate noi tre, aspettando di vedere dove ci porta il viaggio, gustando ogni frammento, fotografando, condividendo, rincorrendo il tempo per non perderci nulla.






venerdì 17 giugno 2016

Ultimamente mi capita di sommare frazioni di pensiero. Non riesco più a riflettere fluidamente o furiosamente come facevo prima, sono solo pochi grammi frammentari che si uniscono spontaneamente e trovano senso compiuto. 
Mi sono accorta che il viaggio estivo è già iniziato, anche se non lo dice ancora il solstizio né tanto meno il meteo, e che è l'insieme delle tante micro cose che sto facendo, delle micro situazioni che sto vivendo a determinarlo come tale, a determinarne ritmo e cadenza. 
Mi spingo avanti e con costanza mi chiedo quale sia il motore della spinta, il perché della messa in gioco. Solo negli ultimi giorni sono arrivata a capire che è proprio per questo, per quel guardarmi indietro e vedere le cose fatte e vissute e messe in fila: per quelle sensazioni di una serata tra calici e sonorità libere per cui si è ragionato e lavorato tanto; per l'orgoglio di incastrare tutto e farcela (libri letti d'un fiato invece di dormire, telefonate seduta a terra tra giochi, colori e giuste pretese d'attenzione, testi stesi prima con la testa in ogni momento possibile e poi trascritti con foga a due mani); per la bellezza della cultura che mi riempie anche quando è faticoso; per il piacere della condivisione, della riuscita condivisa e ancora di più dell'impegno condiviso; per la memoria delle cose che adesso non è più soltanto mia, è anche un lascito, una traccia su cui leggermi in futuro, con clemenza e con ispirazione spero. 
Così il viaggio è iniziato, quello estivo, ma forse è anche un viaggio continuo e infinitamente più pieno di quanto non scriva, costellato di momenti e sguardi e sorrisi e strette di mano e scoperte e tentativi e carezze e fotografie e canzoni e pianti e insoddisfazioni e disorientamenti e forza e prospettiva e abbracci e nascondini e partenze e crescita e perdite e scrittura, scrittura, scrittura, scrittura...


ph. Yvette Inufio



giovedì 3 settembre 2015


Finito agosto, finita un'altra estate, finito un altro viaggio. Non proprio finito perché qui siamo fortunati: ad un passo dal mare, l'estate torna in un attimo, non ci sono confini temporali né fisici oltre quelli che stabilisce la stagione, e in fondo il viaggio è sempre una questione più che altro mentale. Ma oggi è già settembre ed è una specie d'inizio d'anno,  pieno di liste e propositi e progetti e intenzioni; si torna a risalire il calendario e si guarda indietro alle cose fatte sotto al sole con il gusto sapido ancora sulla lingua. Questo viaggio è stato caldo, caldissimo, bollente. Scottava sulla pelle, bagnava i capelli, tormentava il respiro. Ci ha tenuti poco in spiaggia e ci ha nutriti di frutta e verdura freachissime,  centrifugati, tanta acqua e fiumi di birra, ghiacciata, gustosa, qui al mare e dove la birra la fanno, la Forst, sulle Dolomiti. Dopo un luglio impegnato e sudato, ce ne siamo infatti andati dove l'aria punge e rischiara i pensieri, dove le torri spuntano dai laghi e ogni piatto ha un buon sapore. Ce ne siamo andati a camminare, a correre, a dormire e a leggere, a scaldare pasti con un fornelletto e a vedere cosa ci portava la strada, che è un'amica fidata e ci porta sempre qualcosa. La montagna aveva il sapore del succo di sambuco e il profumo delle mele della Val Venosta. Li abbiamo portati con noi in un sacchetto di prodotti biologici e siamo tornati in tempo per l'arrivo dei temporali. Bellissimi, magnifici dal nostro terrazzo sulla vallata che guarda dal mare ai Sibillini,  unendo dieci cieli e dieci panorami ogni volta sorprendenti. Il suono dell'estate è stato quello ascoltato all'infinito dei Kings of Convenience, il ritmo quello quello avvincente delle pagine di Stieg Larsson, letto con bramosia in ogni momento libero, il formato quello quadrato delle tante foto scattate per ricordo, per divertimento,  per descrizione,  per vederci da fuori, per vedere i colori e rievocare ogni sensazione, ogni passo, ogni esperienza tutta nostra o condivisa, che alla fine è la cosa più intensa e più importante. Ora è settembre, in tv non danno più i film di Rosamunde Pilcher, la luce è più chiara, l'aria più fresca, la sera scende un po' prima, inizia il Festival del Cinema di Venezia e noi aspettiamo di vedere cosa ha in mente l'autunno e come sarà la nuova stagione.


mercoledì 17 giugno 2015

Estate. 
Sono mesi che non scrivo e mi accorgo che il viaggio estivo anche quest'anno è cominciato, carico di tutti i suoi profumi e sapori e suggestioni.... Si sono raddoppiate le cose da fare, triplicate quelle da pensare, la testa va come un vortice in ogni scampolo di tempo e non appena si chiudono gli occhi; sempre  latente la voglia di tutto quello che resta fuori, scrivere senza sosta, cucinare senza fretta, perdermi dentro le cose... Comunque giugno è già a metà, il sole ha scaldato e bruciato e sono arrivati anche i magnifici temporali di stagione, che mi fanno sentire sempre bene, mi svuotano e rinfrescano come se mi piovessero dentro. Ancora non ho messo il primo piede in spiaggia - sarà un'esperienza nuova come nuovo è tutto, diversi i ritmi, gli orari, la vista e gli ombrelloni -, per ora mi godo la luce, le giornate lunghe e pienissime, i piccoli momenti, proprio piccoli, solo miei. Piedi scalzi, capelli raccolti, gli occhi voraci di ogni bellezza, la testa che mette via appunti continui, tanta frutta, ricette verdi, pietanze integrali, acqua fresca, foto, brevi letture di racconti - Alice Munro, Amelie Nothomb, Flannery O'Connor - , passeggiate, quaderni e collage.....



giovedì 4 settembre 2014

 Agosto se n'è andato. Un settembre grigio, freddo e implacabile si è insediato al suo posto di colpo, senza concedere nessuna dolcezza, nessun passaggio indolore, è arrivato con un acquazzone sulla spiaggia che ci ha bagnati tutti senza asciugare più. L'indomani era già l'autunno, era già il ritorno dal viaggio che ogni anno chiamo estate, anche se non siamo partiti mai.
 Non siamo partiti ma non siamo neanche rimasti fermi. Dopo due mesi altalenanti di temperature incongrue, sfasamenti e cambi di rotta, agosto è stato piano, morbido e piacevole. L'abbiamo riempito d'incontri, mare, dormite, serate, letture, di cibo e di amici, evasioni giornaliere, piccoli scatti quadrati alle cose per preservare i ricordi, lasciandoci fuori dall'inquadratura, come a riservarci un punto d'osservazione esclusivo, che sembra non rivelare niente e invece strizza l'occhio e dice tutto.
 Ora riprendiamo in mano quanto lasciato interrotto, cambiati, cresciuti come dopo ogni passo, ogni più piccola esperienza, certamente riposati e pronti a rilanciarci, consumare la strada che ci aspetta, ritrovando la routine settembrina di lavoro, studio, preparazione, concentrazione, stesura testi, comodità del divano, un nuovo libro da strutturare, letture che si sommano sul comodino, il cinema del Festival di Venezia, i progetti, le tazze di caffè caldo, le camminate, il cibo sano, casa.



le colazioni silenziose, ascoltando la natura fuori


i fiori che durano solo un giorno


la spiaggia 


il regalo della Volpe (per me apotropaica) di Attilio Forgioli


grano, orzo e girasoli della campagna che ho imparato ad amare


le serate sempre belle a Senigallia (e il suo faro)


la quiete mattiniera delle passeggiate al molo


gli splendidi panorami da casa


le numerose tempeste


 un caffè, una terrazza sul mare e tante chiacchiere con Giò e Nico
e la serata texana degli hamburger con salsa barbecue da Ale e Vitt


le numerose letture e fra tutte 
l'ennesimo amato libro di Haruki Murakami


un pomeriggio speciale da Graziana con Pa e i vari aperitivi (analcolici) dell'estate


LA SERATA PERFETTA


i vicoli in festa, i mercatini, la musica e il cibo di strada


un insolito Amleto per chiudere la stagione.



mercoledì 11 giugno 2014

Le lucciole sono arrivate. Poche e magiche come sempre, una ci è anche entrata in casa, venuta ad annunciare l'estate, a portare un messaggio di buon auspicio, luccicando tra la finestra e la porta da cui ha riguadagnato la notte. Ed è arrivato anche il caldo, molto più di quanto ci aspettassimo ma come sempre mi piacciono le stagioni decise, che intensificano ogni cosa, ti fanno venire voglia di stare all'aperto, di vivere ogni sensazione sulla pelle, fisicamente. Sono giorni che scorrono e assorbono tutto voracemente, scadenze, date sul calendario da affrontare e lasciarsi alle spalle, passi da compiere, quegli elementi che sempre compaiono in tutte le situazioni per rendere più speciale la promessa che c'è oltre: il resto dell'estate, i mesi a venire...

martedì 10 settembre 2013

E per quest’anno il viaggio sembra finito. I meteorologi dicono che queste piogge saranno la cesura, ma se anche non fosse la mente già si perde in altre direzioni e le ultime domeniche in spiaggia non sono state che una placida coda dell’estate, un lascito per addolcire l’addio.
È stata scontrosa la stagione. Ci ha privati delle giornate più lunghe, ci ha negato la perfezione dell’ora blu, le otto di sera tra fine giugno e inizio luglio, ha preteso di prolungare il freddo e i piovaschi fino a quando il punto più estremo di luce era già stato toccato, e lasciato. Temporali, maremoti, trombe d’aria. Poi ci ha buttati in pasto a un febbrile Caronte, a venti impazienti e umori incostanti. A quel punto eravamo già tutti sfasati. Ce ne siamo andati da qualche parte a leggere, a camminare, a liberare la mente, a cercare le energie.
Siamo tornati e abbiamo ripreso le redini in mano, lanciato al galoppo i cavalli, indecisi tra la voglia di ricominciare e una vaga nostalgia, però credo abbia prevalso la prima, già la fine di agosto aveva il marchio della novità.

Qualche scatto sparso per ricordare le strade, i cammini e i momenti, 
ed è già tempo di scrivere i nuovi propositi, lanciarsi in nuovi progetti, sconfinare in nuovi racconti.


La luce mattiniera del soppalco, la mia scrivania durante la stesura del nuovo libro e 
il mio caffè americano


I FIORI DI ZUCCA E LA MERAVIGLIA GENUINA 
DELLA VERDURA FRESCA DI STAGIONE


Il concerto di Patti Smith e l'immensa lezione di libertà ricevuta


INFUSI PROFUMATI POI GHIACCIATI, 
UN PIACERE INVERNALE DA NON ABBANDONARE COL CALDO


Bardonecchia.
La durezza della montagna, le sue leggi e la sua imponenza.
La piacevolezza delle temperature dimezzate.


IL MERCATO DI BARDONECCHIA. 
UNA SENSAZIONE INFINITA DI COLORI E SAPORI



Mercatino d'antiquariato francese vicino Briançon


Meravigliosa libreria/petit café in una traversa di Briançon


 

Savons parfumés et la bibliothèque municipale de Briançon


Sorprese 

IL MERCATO DELLE SPEZIE 
DURANTE LA FESTA DI SANT'IPPOLITO


Una farfalla montana dalle sfumature celesti 
che ci ha tenuto a lungo compagnia



Cammini, percorsi, scalate con chi mi spinge a fare più di quel che credo di poter fare.





MARCO & MIA


Dove vogliamo andare?


Passeggiate nel bosco di notte, scortati da un lupo


Quasi montanari. Solo nell'aspetto.



La Reggia di Venaria e la magnifica sospensione della
Music for gallery di Brian Eno


Le Sculture fluide di Giuseppe Penone


CASALE MONFERRATO


Un pomeriggio tra quadri e ricordi, affetti e nostalgie, nello studio di Dino.
La foto è di Pa.


Paese, Dino Baiocco, 2008
La scelta


IL MIO MARE, UNA TERRAZZA e GLI AMICI DI SEMPRE


Esperimenti pittorico-teatrali.
Tentativi, direzioni.


Settembre e l'esperienza dell'Albatro