Cambiamenti imposti.
E allora voglia di CAMBIARE.
Tagliare capelli. REINVENTARE l'armadio.
Usare le MANI. Fare acquisti di materiali on line. Immaginare COLLAGE. Costruire QUADERNI. Inseguire la BELLEZZA anche nelle cose più semplici. CALZARE ALTRE SCARPE, PENSARE ALTRI PENSIERI. Fare regali. Fare scorte di LIBRI, riempirli di fogli e divorarli tutti. SCRIVERE con la penna, la matita, il pc. Riempire le pareti. Lavorare per EDIFICARMI e non smettere mai di crescere e fare esperienze. Ascoltare buona musica. LA MUSICA È TUTTO. Assorbire la luce del giorno e tenerla dentro la sera. COMBATTERE IL BUIO. Comprare candele. Cucinare e ridere di più. AMARE tutto. Aspettare il Natale.
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mercoledì 23 novembre 2016
Appunti...
martedì 13 settembre 2016
Sulla strada di casa
Sulla strada di casa la mente dilata pensieri incongrui, li lascia vagare per i cieli e intorno agli alberi che sfilano e passano come ogni cosa.
Guido e guardo e rifletto, sulla strada di casa, tutto si annida e distende con l'andare. È fine giornata, il tema musicale è distensivo, penso a come vorrei essere più docile e onnicomprensiva, saggia quanto i miei anni lo permettono, viva quanto la mente mi concede, tuttavia anche capace di un punto di vista più alto, lontano dai confronti, più sicuro, come sono sempre stata e come in fondo sono ancora ma non del tutto in questo momento. Si sono sommate temperature e umori che fatico a disperdere, le mie onde medie sono disturbate, sto ancora componendo un collage che manca di equilibrio e quello che metto da parte è più di quanto consumo e faccio. Devo trovare il ritmo. Devo trovare il ritmo.
Sono propositi settembrini quelli che appunto in una lista trasparente mentre le ruote vanno tra curve e salite, moniti che sgusciano da espedienti quotidiani, piccoli fatti che portano piccole sensazioni cui dare e non dare importanza. Tutt'intorno è una pulsazione continua che a volte rasserena e più spesso fa paura, la natura, gli uomini, queste grandi complicazioni cui siamo giunti e che non basta più un temporale a dilavare...
Mi serve il suono del faro che non suona più.
La strada di casa mi offre un po' di tempo, un po' di spazio mentale. C'è un albero che saluto con un cenno del capo, mentre lascio il mare alle spalle, mentre vagano frammenti di immagini e fraseggi e intenzioni, c'è ogni volta un diverso cielo e un diverso tramonto di luci e nubi e colori, c'è la casa che aspetta e l'autunno in arrivo e tutto quello che non so ancora e che forse mi sorprenderà.
Guido e guardo e rifletto, sulla strada di casa, tutto si annida e distende con l'andare. È fine giornata, il tema musicale è distensivo, penso a come vorrei essere più docile e onnicomprensiva, saggia quanto i miei anni lo permettono, viva quanto la mente mi concede, tuttavia anche capace di un punto di vista più alto, lontano dai confronti, più sicuro, come sono sempre stata e come in fondo sono ancora ma non del tutto in questo momento. Si sono sommate temperature e umori che fatico a disperdere, le mie onde medie sono disturbate, sto ancora componendo un collage che manca di equilibrio e quello che metto da parte è più di quanto consumo e faccio. Devo trovare il ritmo. Devo trovare il ritmo.
Sono propositi settembrini quelli che appunto in una lista trasparente mentre le ruote vanno tra curve e salite, moniti che sgusciano da espedienti quotidiani, piccoli fatti che portano piccole sensazioni cui dare e non dare importanza. Tutt'intorno è una pulsazione continua che a volte rasserena e più spesso fa paura, la natura, gli uomini, queste grandi complicazioni cui siamo giunti e che non basta più un temporale a dilavare...
Mi serve il suono del faro che non suona più.
La strada di casa mi offre un po' di tempo, un po' di spazio mentale. C'è un albero che saluto con un cenno del capo, mentre lascio il mare alle spalle, mentre vagano frammenti di immagini e fraseggi e intenzioni, c'è ogni volta un diverso cielo e un diverso tramonto di luci e nubi e colori, c'è la casa che aspetta e l'autunno in arrivo e tutto quello che non so ancora e che forse mi sorprenderà.
sabato 28 dicembre 2013
Marcel Dupertuis, esercizio n.11, rosso. Bronzo a cera persa.
nel 2014
intendo:
FARE MOLTE PROPOSTE, MOLTI TENTATIVI, SEMINARE.
FARE TANTO stratching E RESPIRARE PROFONDAMENTE
studiare, apprendere costantemente.
SMETTERE DI TENERE SOTTO CONTROLLO, lasciar andare, LASCIARMI SORPRENDERE.
NUTRIRMI DI BELLEZZA.
sostituire la riflessione con la musica. alta. ALTISSIMA.
VIAGGIARE
VEDERE
ASSORBIRE
CRESCERE.
Dare. Tanto. Tutto. Fare spazio.
SCRIVERE TUTTI I GIORNI.
ricordarmi sempre che il tempo fa il suo lavoro.
TOGLIERE COMPLESSITA'
AGGIUNGERE SEMPLICITA'
. . . . .
martedì 8 gennaio 2013
da qualche giorno spulcio la vecchia agenda per trasferire dati sulla nuova e allora emergono bilanci involontari, ripenso le esperienze, e cado nell'inevitabile attrattiva delle liste, anche se di queste cose ne ho già lasciato traccia in questa bacheca-album dei ricordi che è il mio Altrove...
una tra le cose fatte:
curare la mostra Desco Bianco - una cena dipinta, opere di Pg
una tra le cose scritte:
il mio terzo racconto lungo Il drago e la libellula
una tra le cose (curiose) capitate:
l'intervista per la Radio Svizzera sul testo scritto per la mostra di Renzo Ferrari
uno tra i viaggi fatti:
il lunedì dell'angelo a Rimini con Marco, freddissimo ma bellissimo, pieni di libertà, rilassati e lontani da tutti (però anche la parentesi a Livorno di fine estate mi è piaciuta tanto)
una tra le canzoni ascoltate:
Missing Pieces di Jack White? Ce ne sono tante...
uno tra i libri letti:
probabilmente Libertà di Jonathan Franzen
uno tra i film visti (cinema o tv):
credo The tree of life di Terence Malick
una tra le mostre visitate:
inaspettatamente Freedom not Genius, la Murderme Collection di Damien Hirst alla Pinacoteca Agnelli di Torino, molto particolare
uno tra i momenti più intensi:
lo sguardo tra me e Marco dopo il suo arrivo alla Maratona di Torino (anche se è difficile raggiungere i livelli dello stesso momento a New York nel 2008)
uno tra i momenti più complessi:
le prime settimane a casa nuova
uno tra i regali ricevuti:
Walk into my voice, registrazione di letture beat
una tra le serate attraversate:
l'aperitivo sulla terrazza di casa Luzi a giugno, con la famiglia Forgioli, Graziana e Dino che non smettevamo di nominare, c'era vento caldo e la cittadella lì sopra era una meraviglia. Ad un certo punto Forgioli si è alzato rapito dal panorama e mi ha chiamata per dirmi che sembrava una veduta di Paolo Uccello. Poi mi ha lasciato un suo pastello in ricordo della serata.
una tra le cene gustate:
quella con Marco per il mio compleanno, festeggiato qualche giorno dopo, una sera feriale, il ristorante era vuoto e tutto per noi, focaccia al rosmarino, carne ai ferri, crème brûlée, all'uscita abbiamo fatto una corsa sotto la pioggia improvvisa.
momenti da tenere cari eppure da lasciare andare.
siamo pronti per nuove frizzanti esperienze.
avanti col 2013.
mercoledì 26 settembre 2012
Coinvolta dalle manieossessionicolpidifulmine di questa ragazza qui,
prendo parte ad un gioco di domande - la rete lo chiama "meme"
(ovvero una "unità auto-propagantesi", secondo Richard Dawkins che ha coniato il termine, o più gergalmente una catena, cosa che io non amo molto, però la ragazza in questione mi è simpatica quindi rispondo alla sua chiamata):
si tratta di elencare 11 cose su di sé, e poi rispondere ad altrettante 11 domande formulate dal blogger che ti ha scritto, e alle 11 domande formulate dai blogger che lo hanno preceduto.
Ci provo, Pa.
(ovvero una "unità auto-propagantesi", secondo Richard Dawkins che ha coniato il termine, o più gergalmente una catena, cosa che io non amo molto, però la ragazza in questione mi è simpatica quindi rispondo alla sua chiamata):
si tratta di elencare 11 cose su di sé, e poi rispondere ad altrettante 11 domande formulate dal blogger che ti ha scritto, e alle 11 domande formulate dai blogger che lo hanno preceduto.
Ci provo, Pa.
11 COSE su di ME
1) La scrittura mi rende migliore ai miei occhi.
2) Sono una persona molto paziente.
3) Sono troppo emotiva.
4)La cultura, l’intelletto, sono il grande totem della mia vita.
5) Cerco disperatamente di non essere goffa, ma non sempre mi riesce.
6) So chiedere scusa, e so dire grazie.
7) Non riesco ad essere accondiscendente, ne’ sinceramente generosa, ne’ bonaria.
9) Odio le conversazioni di circostanza, i luoghi comuni, le esagerazioni, e dover fare le cose perché le fanno tutti gli altri.
10)Spero di essere una persona interessante, ma spesso mi accorgo che vorrei essere molto bella.
11)Amo i libri e amo l’arte. E un manipolo scelto di persone sulla terra e dall'altra parte.
le 11 DOMANDE di LADY SIMMONS
1. Moto o Auto?
Moto. Non c’è la musica ma ci sono i profumi e le temperature.
2. Un sogno che mai realizzerai?
Non sogni ma desideri, tutti potenzialmente realizzabili.
3. Una rockstar che ti piacerebbe impersonare per un giorno?
Mi interessa più osservare che essere qualcun altro, ma tanto per rispondere, forse Robert Plant.
4. Una canzone che ti fa schifo?
Scegliete a caso fra quelle di Giorgia.
5. La tua citazione preferita?
"Il mondo è fatto per i camminatori” (Jack Kerouac)
6. La tua reazione più assurda?
Mi viene troppo spesso da piangere, anche quando mi arrabbio, e ogni volta lo trovo fuori luogo.
7. Come uccideresti uno zombie? sparando da lontano o colpo in testa col piede di porco?
Ma si può uccidere chi è già morto?
8. Viaggiando nel tempo, dove passeresti una settimana?
Sulla Route 66 negli anni ’50, credo, con i taccuini nella sacca e il pollice alzato sulla strada.
9. Potendo avere un drago, come lo chiameresti?
Luc. Chi mi legge sa il perché.
10. Star Trek o Star Wars o entrambi?
Nessuno dei due.
11. La colonna sonora dei tuoi 16 anni in tre brani.
Dirty day – U2
Under the bridge – Red Hot Chili Peppers
Nightswimming – R.E.M.
(grossi ricordi…)
le 11 DOMANDE di ARIANO
1. Ti è mai venuta voglia di mandare a quel paese tutto e tutti e di trasferirti in un luogo dove non ti conosce nessuno?
Direi ad intervalli regolari. Andrei a Berlino o in Svezia.
2. Cosa si intende per 'normalità'?
Gli altri intendono ‘uniformarsi’. Io intendo ‘avere buon senso’.
3. Freud aveva ragione riguardo l’onnipresenza dei desideri erotici sublimati nella mente (inconscio, vabbé) dell’essere umano?
Certo.
4. C’è qualcuno al quale vuoi più bene di quanto ne vuoi a te stesso?
Sì.
5. Una lista di cinque canzoni che riascolteresti anche duemila volte senza stancarti?
Riders on the storm – The doors
Cornflake girl – Tori Amos
The needle and the damage done – Neil Young
Glory Box - Portishead
Comfortably numb – Pink Floyd
(e molte molte altre, i Pearl Jam, i Soundgarden, gli U2, PJHarvey, i Nirvana, ma tra questi è più difficile scegliere una canzone sola…)
6. Qual è la città più vivibile tra quelle che conosci?
Bologna, Pisa e, considerando alcuni parametri, mi viene in mente il Süd Tirol, o comunque il Nord d’oltralpe.
7. Secondo te esiste qualcosa dopo la morte?
Sì.
8. Cosa cambieresti dell’Italia attuale?
Il sistema governativo.
9. E nel mondo in generale?
Il sistema economico.
10. Programmi il futuro o vivi alla giornata?
Programmo. Ma ogni tanto mi concedo di prendere quel che viene.
11. Mi dici una cosa banale che ti rende sereno?
Avere tempo a disposizione.
le 11 DOMANDE di CYBERLUKE
Sei Dio per un giorno. Meno di Jim Carey che ha avuto una settimana. Qual è la prima cosa che fai?
Elimino la questione economica, sostituisco i soldi con i coriandoli, o con i fiori di camomilla.
2. Per una settimana sei un uomo (se sei una donna) o sei una donna (se sei un uomo). Che cosa fai?
Sperando sia la settimana premestruale, mi godo l’assenza di sconvolgimenti umorali.
3. Una cosa che hai fatto e che non rifaresti mai più.
Mi sono messa allo stesso livello di certe persone dimenticando che potevo facilmente essere molto migliore.
4. La verità è la cosa più importante che esista?
No, no. L'intelligenza, o l’integrità anche.
5. Che cosa hai rubato? E, sì, certo che hai rubato qualcosa.
Un modellino di tavolo realizzato con dei moduli all’asilo. Restituito il giorno dopo ma per quella sera non volevo smettere di giocarci. Rubare non è abbastanza divertente.
6. Da adolescente, in camera avevi un poster di?
Le pareti sono sempre state piene di libri e quadri ma per qualche tempo ho tenuto dietro la porta un poster di Bono.
7. Non è stato bello, giusto o persino illegale… ma è stato divertente. Cosa?
Mi sa che sono un po’ troppo brava ragazza perché non mi viene in mente niente.
8. Quanto tempo puoi restare da sola?
Finché ho risorse credo, ovvero libri, film, musica, quaderni per scrivere, qualcosa da mangiare. Certo devo sapere che gli altri stanno tutti bene.
9. In quale serial TV vorresti vivere?
Gilmore Girls.
10. L'ultima cosa che hai imparato.
Trattenere ogni raccomandazione e badare solo ai fatti.
11. L'ultimo acquisto compulsivo.
Libri.
le 11 DOMANDE di PAOLA
1) compili liste di cose da fare al mattino, piuttosto che al lunedì? se sì, ti è davvero utile? se non lo fai, mi dai qualche dritta per smettere?
Non lo faccio, ma tengo un’agenda, che non è propriamente fare liste, ma organizzare i giorni, puoi provare…
2) ti basta un solo lavoro per vivere? e riesci a vivere del tuo lavoro?
No. E no.
3) l'ultima volta che ti sei davvero annoiato/a
Aspettando, tutte le volte che sono in attesa, anche se ho una resistenza molto alta e una mente molto attiva che sa compensare.
4) hai finalmente fatto amicizia con te stesso/a?
Sono la mia migliore amica.
5) di che abitudine potresti fare benissimo a meno?
Mordermi l'interno della bocca.
6) da piccolo/a avevi un amico immaginario? e poi come mai è sparito?
Mai avuto/a. Mi sono sempre bastata credo.
7) mac o pc? o stilografica?
Pc e Pilot V5 nera.
8) pizza+cinema, ristorantino chic, plaid e divano o locale affollato?
Tutti, a seconda dei momenti, ma il più apprezzato è plaid e divano. Aggiungerei una tazza in mano con qualcosa di bollente dentro. E un film.
9) un posto dove non vorresti mai abitare.
Dove la vita è insana, dove l’aria è irrespirabile, dove si perde troppo tempo nelle code stradali, dove non si stabilisce un buon rapporto con l’ambiente, dove non si è liberi, dove ci sono troppi piccioni, dove non si vede il mare…
10) che animale ti piacerebbe essere?
Una volpe, ma è perché mi piacciono le volpi, non proprio perché vorrei essere una di loro.
11) da grande cosa vuoi essere?
Una scrittrice. Una vecchia scrittrice saggia e rispettata.
le mie 11 DOMANDE per
GEORGETTE
SQWEREZ
INJANUARY
e PAOLA per rispondere alle mie domande.
1.
tre scrittori che salveresti dovendo fare un'epurazione implacabile e necessaria
2.
il libro che rileggeresti tutta la vita
3.
qual è, qual è stato o quale dovrebbe essere il viaggio della tua vita e perché?
4.
chi o cosa ha influito di più sul tuo percorso?
5.
sarei stato una persona diversa se solo....
6.
una tua colpa recidiva
7.
il punto più basso che hai toccato
8.
il punto più alto che hai toccato
9.
la canzone sempre perfetta
10.
tre ricordi insuperabili (in breve)
11.
il tuo mantra
le mie 11 DOMANDE per
GEORGETTE
SQWEREZ
INJANUARY
e PAOLA per rispondere alle mie domande.
1.
tre scrittori che salveresti dovendo fare un'epurazione implacabile e necessaria
2.
il libro che rileggeresti tutta la vita
3.
qual è, qual è stato o quale dovrebbe essere il viaggio della tua vita e perché?
4.
chi o cosa ha influito di più sul tuo percorso?
5.
sarei stato una persona diversa se solo....
6.
una tua colpa recidiva
7.
il punto più basso che hai toccato
8.
il punto più alto che hai toccato
9.
la canzone sempre perfetta
10.
tre ricordi insuperabili (in breve)
11.
il tuo mantra
lunedì 13 febbraio 2012
"Nella vita bisogna (soprattutto) resistere"
Ernest Hemingway
Mi è tornata la febbre per Hemingway. Non mi passa mai, ma ad ondate mi concedo immersioni totali e questa volta più delle altre perché sto leggendo la sua biografia scritta da Fernanda Pivano - mio grande faro.
Di solito preferisco i romanzi alle biografie ma mi accorgo che ultimamente ne sto gustando parecchie, con predilezione per le musicali e le letterarie. Nel corso degli anni mi hanno entusiasmato Nessuno uscirà vivo di qui, la biografia di Jim Morrison di Jerry Hopkins e Danny Sugerman che ha segnato l'inizio di molti miei percorsi; Vita di Kerouac di Ann Charters accoppiata al libro fotografico di David Sandison scovato al reparto remainders di una fantastica libreria di San Benedetto; diverse biografie di artisti, tra cui quella di Frida Kahlo di Rauda Jamis, piena di stralci dai diari che sono la parte più interessante. L'angosciosa Vita di Sylvia Plath di Anne Stevenson più che letta l'ho studiata per un racconto che devo ancora revisionare, poi ci sono state Jeff Buckley, una goccia pura in un oceano di rumore di Jeff Apter e On some faraway beach, la vita e i tempi di Brian Eno di David Sheppard, entrambi regali di una persona attenta; un paio di biografie degli U2 in anni giovanili e qualcos'altro che ora non mi torna in mente...
L'ultima grande lettura comunque è stata Just Kids di Patti Smith, sugli anni formativi con Mapplethorpe. Magnifica.
(Sul comodino attende quieto Kafka di Pietro Citati e la mia wishlist elenca diversi titoli da depennare.)
Hemingway, Hem, Mr. Papa, Wemedge, Weminghway, Hemmy, Hemingstein e in quant'altri modi si facesse chiamare, quest'uomo di scrittura, pesca, caccia e guerra, quest'uomo "molto tough" che amava le donne "molto tough", scrittore senza sosta di una vita senza sosta, piena di gente, di cicatrici, di euforie e di depressioni, piena d'alcol e di talento, è uno di quelli che continuo a chiamare dal passato e ad intervallare a letture più attuali e spesso meno sapide, è uno di quelli che cerco e ancora trovo nelle vecchie edizioni ai mercatini estivi, uno di quelli che hanno reso grandiosa la letteratura e gloriosi i suoi anni americani con ruvidezza, realismo, estrema intensità e infinita poesia. Uno di quelli che occupano posti speciali sulle mie mensole e in fondo al mio essere, sempre nascosti dietro le mie parole e che mi tengono per mano ovunque io stia andando.
mercoledì 21 dicembre 2011
Sarà che sono di nuovo alle prese con Nick Hornby
(che ama tanto le liste)
ma la mia top five di cose fatte nel 2011 è:
1. aver tenuto il ciclo di conferenze sul tema Informale alla Galleria Centofiorini(e aver scritto e pubblicato tanto di arte)
2. aver camminato lungo le vie cave in Maremma con Marco
3. aver assistito alla lavorazione della mostra di mamma sul senso del gusto per NOW - No One Way
4. essere andata al concerto di Paolo Benvegnù
5. aver letto Delitto e Castigo di Dostoevskij
la top five delle canzoni ascoltate invece è:
uno. This must be the place _Talking Heads
due. Love is talking_Paolo Benvegnù
tre. Dangerous Animals_ Arctic Monkeys
quattro. Terrible Love_The National
cinque. The glorious land_PJHarvey
la top five dei libri letti:
I. Delitto e Castigo - Dostoevskij
II. On some faraway beach, la vita e i tempi di Brian Eno - Sheppard
III. Jeff Buckley, una goccia pura in un oceano di rumore - Apter
IV. I pesci non chiudono gli occhi - De Luca
V. La morte di Bunny Munro - Cave
la top five delle mostre visitate:
a. Mondrian - Vittoriano, Roma
b. Georgia O'Keeffe - Fondazione Roma Museo, Roma (ad esclusione del pessimo allestimento)
c. Picasso - Palazzo Blu, Pisa
d. Parigi, gli anni meravigliosi - Castel Sismondo, Rimini
e. Bengt Wanselius, Stockolm/Tokyo and in between - Pinacoteca Moretti, Civitanova Alta
Quanto ai film...
mi sono accorta di non essere andata al cinema quanto avrei voluto, ma sicuramente al numero uno della lista c'è Midnight in Paris di Woody Allen.
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