martedì 19 gennaio 2016

Sera. Musica lieve. Momenti. Pensieri liquidi, l'immediatezza di un'immagine, lasciar andare le tensioni nelle spalle, respirare il profumo di mele dal forno. Sentirsi.

Ne avevo di attimi così, a mente libera, capace di ascoltare, trattenere il tempo, cogliere il frusciare tiepido e volatile. A volte mi ritrovo e mi sembra tanta e immemore la distanza, tanto che giro in tondo e non mi fermo, tanto che non rilasso il collo e le braccia.

Come un bianconiglio, ora, riemergo in segmenti e frazioni, e ho sempre in mano un orologio che segna un tempo affamato e vorace. Tempo che scade, tempo che trova tempo e trova parole, lettere e suoni, piano, sottovoce, senza fare rumore.

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