sabato 12 marzo 2016


ph. stefan georgi

Andarmene. 
Dove i riferimenti cadono, dove le coordinate non esistono, dove ho tutto nuovo da vedere e l'orizzonte si sfalda, perde consistenza e m'illude d'infinito. 
Perché il finito è tutto qui adesso. Sono caduto e c'era il vuoto, ho guardato e non ho visto niente dato che sapevo già ogni cosa, conoscevo troppo, le linee, le sfumature, i gesti o le parole. Mi sono sentito povero, meschino.
Ho abbassato la testa, ho preso una sacca, ho visto una nave e ci sono salito.
Il mare perché è più concreto, antico, possente. Può inghiottirmi e fa rumore. Il mare perché ha cose da dirmi ed io ho storie buone per lui. 
L'arrivo non è importante per ora, devo prima attraversare il viaggio e capire se ho ancora piedi per la terra, se ho occhi per l'ignoto.

2 commenti:

  1. " il mare ha sempre vent'anni"

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    1. Per me ne ha 16, e poi 19, ho ricordi preziosi e perfetti legati al mare e a quelle età...

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