lunedì 4 febbraio 2019


(ph. ?)


Me la sentivo sulla pelle per ore dopo che ci eravamo visti. 
Più dei frammenti di sguardi e degli angoli di sorriso. Più degli scintillii di luce dietro la sua testa mentre passeggiavamo. Più delle fugaci immagini che mi tornavano alla mente ripetute come una successione di diapositive riassuntiva della giornata. 
Me la sentivo sulla pelle in un continuo, setoso fruscio di contatti sfiorati, come una pennellata densa e delicata che indugia in mille dettagli, come un tatuaggio dipinto che non scolora ma espande, conquista e odora di tutti i suoi movimenti nell'aria e nello spazio intorno e tutto quello che volevo era toccarla di nuovo, vederla, averla ancora addosso senza un limite mai.


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