Un instabile maggio, un rincorrersi dei venti e degli stadi umorali mentre la luce resta più a lungo e ritarda l'arrivo della sera. Mi piace accorgermi dei passaggi del tempo guardando ogni giorno dalla vetrata che dà sul giardino e sul borgo alto, mi crea un senso d'appartenenza e di rifugio quando il cielo è scuro come adesso e le piante sono inquiete. L'impressione della meteoropatia non desiste e non si placa, è un po' come un'apnea con rallentate prese d'aria e allora lascio lavorare il raziocinio, mi concentro sulle cose da fare, mi fermo a pensare alle componenti del mio attuale quotidiano, a quello che va calcolato nel presente e a quello che va visto in prospettiva, mi recupero ma resta forte l'attesa del sole e del mio centro saldo come solitamente è.
Oppure aspetto un temporale, una tempesta. Mi ha sempre inspiegabilmente riallineato lo sconvolgimento esterno. Chi mi conosce lo sa.
immagini dal video Frozen
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