L'aria fredda torna a toccarmi la pelle ed io la riconosco e la sento adeguata al momento, è bene accetta, persino voluta. Mi spinge a cercare una diversa musica di sottofondo, favorisce la scrittura, concentra l'essere e mi permette di ritrovarmi oltre le dispersioni. E' motivo conosciuto sulle mie pagine ma sempre autentico, è la condizione ideale, l'amore per la parola come per la stagione - inverno -, la piacevolezza dei colori stemperati e tendenti al bianco, la promessa di una sospensione temporanea (che sia nebbia o neve), l'idea di un dolce letargo ma con la mente lucida e sferzata dalla temperatura.
Il libro di racconti procede. E ramificano molte altre radici che bucheranno il terreno per prendere la loro giusta forma. Scrivere è l'arrivo e la partenza. Mi accorgo che scrivo in ogni momento, penso e dunque scrivo, i pensieri in frasi che metterò sui fogli, qualunque sia l'argomento, qualsiasi riflessione.
E tutto sembra profumare di mandarino.
questi fiori ti assomigliano.
RispondiEliminache meraviglia! grazie!
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