giovedì 3 settembre 2015


Finito agosto, finita un'altra estate, finito un altro viaggio. Non proprio finito perché qui siamo fortunati: ad un passo dal mare, l'estate torna in un attimo, non ci sono confini temporali né fisici oltre quelli che stabilisce la stagione, e in fondo il viaggio è sempre una questione più che altro mentale. Ma oggi è già settembre ed è una specie d'inizio d'anno,  pieno di liste e propositi e progetti e intenzioni; si torna a risalire il calendario e si guarda indietro alle cose fatte sotto al sole con il gusto sapido ancora sulla lingua. Questo viaggio è stato caldo, caldissimo, bollente. Scottava sulla pelle, bagnava i capelli, tormentava il respiro. Ci ha tenuti poco in spiaggia e ci ha nutriti di frutta e verdura freachissime,  centrifugati, tanta acqua e fiumi di birra, ghiacciata, gustosa, qui al mare e dove la birra la fanno, la Forst, sulle Dolomiti. Dopo un luglio impegnato e sudato, ce ne siamo infatti andati dove l'aria punge e rischiara i pensieri, dove le torri spuntano dai laghi e ogni piatto ha un buon sapore. Ce ne siamo andati a camminare, a correre, a dormire e a leggere, a scaldare pasti con un fornelletto e a vedere cosa ci portava la strada, che è un'amica fidata e ci porta sempre qualcosa. La montagna aveva il sapore del succo di sambuco e il profumo delle mele della Val Venosta. Li abbiamo portati con noi in un sacchetto di prodotti biologici e siamo tornati in tempo per l'arrivo dei temporali. Bellissimi, magnifici dal nostro terrazzo sulla vallata che guarda dal mare ai Sibillini,  unendo dieci cieli e dieci panorami ogni volta sorprendenti. Il suono dell'estate è stato quello ascoltato all'infinito dei Kings of Convenience, il ritmo quello quello avvincente delle pagine di Stieg Larsson, letto con bramosia in ogni momento libero, il formato quello quadrato delle tante foto scattate per ricordo, per divertimento,  per descrizione,  per vederci da fuori, per vedere i colori e rievocare ogni sensazione, ogni passo, ogni esperienza tutta nostra o condivisa, che alla fine è la cosa più intensa e più importante. Ora è settembre, in tv non danno più i film di Rosamunde Pilcher, la luce è più chiara, l'aria più fresca, la sera scende un po' prima, inizia il Festival del Cinema di Venezia e noi aspettiamo di vedere cosa ha in mente l'autunno e come sarà la nuova stagione.


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