martedì 29 novembre 2011

sulla scorsa domenica...

Tempo di conclusioni. Di chiusure, di riepiloghi che portano a termine, completandolo, un discorso aperto otto mesi fa, ma lasciando potenziali margini per eventuali futuri incontri. Tempo di variare lievemente la collocazione geografica e di recuperare una vena visionaria, espressionista, esistenzialista, strutturale, coniugandola al tattilismo, alla materia, al segno, al gesto e allo spazio informali, per pormi ancora una volta come tramite tra le immagini complesse, sottilmente cerebrali e poderose degli svizzeri - Cavalli, Dupertuis, Ferrari, Realini - e gli uditori, tesi a cogliere quella scintilla che rischiara di colpo la comprensione, quell'espediente che legittima il rapporto empatico con l'opera, prima che razionale.
Una magnifica esposizione dei quattro artisti ed un piacevole clima di fermento emozionale-intellettuale ha riscaldato il mio fraseggio, ha dato vita ai coloriti e alla bellezza della comunicazione recepita, replicando quanto avvenuto anche durante la partecipata stesura degli ultimi quattro testi per Il Centofiorini, accolti favorevolmente dagli artisti stessi, le cui parole sono una vera soddisfazione, oggetto della mia gratitudine, sorgente di energia.


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