martedì 8 maggio 2012


Trovo solo ora il tempo di dedicarti qualche parola. Qui, perché nella mia testa non abbiamo fatto che parlare questi primi giorni di maggio in cui ci hai lasciati, camminando su un letto di petali e profumi: ti piacevano tanto i fiori e ce ne sono così tanti nell'aria, per i campi e ai bordi delle strade...
Ho preso qualche foto dai tuoi album, tutti ne abbiamo presa qualcuna per tenere con noi una parte della tua storia, della tua giovinezza di signorina per bene negli anni duri della guerra e poi in quelli prosperi del boom economico, sempre con quell'aria precisa e un po' svagata. Ti piaceva farti fotografare ma non ti sei mai concessa oltre, rimanevi riservata, cercavi la solitudine, la stessa che poi hai sofferto credo, per quelle strane dinamiche caratteriali che abbiamo e che non sappiamo spiegarci. 
Ci sei sempre stata tu, eri un'appendice ad ogni situazione familiare. La sorella con cui nonna si scontrava, ma che non si scordava mai d'invitare. Quante gite, quanti pranzi avete dato voi, figlie di una cuoca, di una donna forte che vi ha lasciato in eredità una tempra che noi non conosciamo. Vi ha lasciato anche la longevità: ne avevi quasi 89, zia, e li hai vissuti intensamente con le nostre famiglie, tu che non ne avevi scelta una tutta tua. Rifugio speciale per la mia mamma bambina, madrina del mio battesimo, punto d'appoggio per tanti nipoti e pronipoti che con le loro storie hanno colorato anche la tua. 
L'ultimo anno ti ha portata via un poco alla volta, ti ha mangiata con la paura della morte che avevi addosso nonostante la tenace religiosità, di quelle dogmatiche più che altro ma degne di rispetto perché credute vere. Spero che tu abbia trovato ciò che speravi, lo scenario che attendevi e magari anche qualcosa in più.
Ti ho messo lo smalto alle unghie che tenevi sempre curate, ho reciso una rosa dal tuo giardino (mi sono punta con una spina) e te l'ho messa accanto. 
Non ho versato lacrime, perché sono serena con l'idea della tua vita lunga e quieta e con questa saggia, naturale interruzione delle tue ultime sofferenze fisiche.
Rimango curiosa di ciò che non hai mai conosciuto e che ogni tanto ti tingeva i pensieri - ce lo confessavi tra le righe -, chissà se ora sai, se ora vedi tutto e cosa pensi di noi, ora che siamo allo scoperto!
Porto al collo un ramo di corallo rosso in tuo ricordo e credo che continuerò a pensarti su quella salita "dietro le mura", dove vivevi con la bisnonna, in quella casa tutta a scale che dava su un campo con fiori selvatici dove davi da mangiare ai gatti... 





Signorina Pierina Castricini 
(1923-2012)

4 commenti:

  1. Uno dei più bei commiati letti e sentiti...fino all'ultima sillaba.
    g.

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  2. come sempre sei stata grande!!
    tu non hai pianto ma mi hai fatto piangere

    avrei voluto condividere con tutti voi questa dolorosa esperienza ma non è stato possibile
    ho un macigno nel cuore!!!

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    1. L'hai condivisa, anche da distanze che sono solo fisiche e spesso purtroppo proibitive. Ho imparato che tenersi stretti in queste circostanze significa di più che abbracciarsi ed eravamo tutti stretti intorno a lei, ciascuno con la propria impotenza, con i propri ricordi, con i propri sentimenti messi a nudo.

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    2. Frasi struggenti e però calde,affettuose, che lasciano spazio alla speranza....che non tutto si risolve qui, su questo strano mondo.....Perdonami,venerdì mi sono sentita vuota di parole confortanti,non ne trovavo...ero come muta.Poi ho ripensato ad una canzone di Patty Smith "Trampin'" E' per tua zia....Un abbraccio. Claudia

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