Disco Story ha definitivamente chiuso i battenti.
Un cartoncino sulla vetrina vuota ringrazia quanti l'hanno scelto come colonna sonora di una vita e a me si è annodata la gola, perché quel negozio di dischi aveva i miei anni, aveva aperto nel 1977, quindi per me c'era sempre stato e da quando la musica aveva fatto presa su di me, cioè molto presto, era diventato il mio posto: quello dove mio padre cercava i dischi della PFM, de Le Orme, dei Gentle Giants o di Emerson Lake and Palmer; quello dove mi spediva mio zio a conoscere i primi U2, i Talking Heads e i Roxy Music; quello dove andavo a farmi registrare le cassettine di musica 'sovversiva' tra le medie e il biennio del liceo (INXS, Stiltskin, Soundgarden ecc); quello dove passavo il sabato pomeriggio del triennio a cercare i bootleg degli U2, a recuperare i vecchi dischi dei Doors, dei Led Zeppelin e di Jimi Hendrix da poco rimasterizzati in compact disc, e ad ascoltare nuove cose dalle cuffie, consigliata dalla ragazza che ormai sapeva cosa poteva piacermi ancora prima che uscisse sul mercato.
Sono molto triste per questa perdita e per la perdita di tutto un mondo collegato ai dischi. Penso ad Alta Fedeltà di Nick Hornby e alla scena di Bella in rosa in cui Duckie fa il suo show alla Otis Redding tra i contenitori zeppi di vinili, vecchie glorie piene di stile che oggi lasciano spazio solo a grandi malinconie.
Mi spiace tanto tanto che abbia chiuso. anche io ho mille ricordi lì. non dirmi che sei una fan di bella in rosa anche tu! io da piccola ero innamorata di Duckie, quella scena per me è STORIA.
RispondiEliminaPerché, vogliamo parlare di Breakfast Club?!
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