lunedì 5 novembre 2012

i ritmi si consolidano, le azioni scorrono una dopo l'altra, gli ambienti iniziano a parlarmi ed ogni cosa prende il suo volume con giusta lentezza. è un autunno nuovo e anomalo, una stagione di temperature incostanti in cui tante situazioni prendono l'avvio secondo una naturalezza antica, quando il capodanno era nell'arco di questi mesi (durante Tishri per il calendario ebraico) e seguiva l'andamento e il lavorio dei campi.
un lungo fine settimana passato sotto le fronde degli ulivi, a contatto con quel profumo pungente e un po' aspro, tutti insieme, a lavorare e parlare come i braccianti stagionali di certe mie poesie, e poi rieccomi sui libri, a scrivere testi, a riappropriarmi di altre atmosfere in vista di una nuova mostra tutta da costruire; dimensioni differenti eppure ricongiunte nel mio passaggio, che vuole andare, e vuole scoprire. il tempo è sempre quello delle riflessioni, tutto ha significato, tutto fa parte di un mio cammino. vorrei l'aria un poco più consona al periodo, sentire profumo di castagne e di camini, stringermi addosso una sciarpa e trovare a casa il calore di un plaid, non essere preda dei mal di testa meteoropatici, tuttavia oggi è un tale spettacolo per le campagne e verso il mare: il cielo grandissimo, riempito e striato di ogni forma di nuvole, i campi verde-marroni, e giallo-rossi lungo i vitigni, mossi a chiazze da sprazzi di tramonto, la distesa d'acqua compatta e scura, dal Conero in qua, come il bordo di un quadro, come il posto dove il cielo va a morire felice. e poi il vento caldo. è tutto un sorprendente respiro...


Non temere
verranno.
Misti, profumati e terreni
verranno.
Lungo lande assolate,
intonando braccia a fiori,
gambe a forza,
labbra a cielo,
petto a radici,
i Camminatori verranno e
porteranno le mele
e leggeranno la luna
per carpirne i segreti,
dietro pieghe di assoluto,
angoli di enormità.

17 marzo 2005
Gli stagionali
-Meli e Mandorli - 

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