ph. MS - attese, 2013
Si assottigliava lentamente l'indifferenza della gente.
Era come una scomposizione molecolare, una nebulizzazione nell'aria che spargeva e transitava per poi rientrare e ricomporsi. Il brusio che era solo un sottofondo cominciava a distinguersi, le voci andavano connotandosi, gli sguardi denotavano un riconoscimento dovuto alla messa a fuoco dovuta all'andare del tempo nello stesso spazio, nella stessa situazione, nella stessa dimensione. Si aspettava come si aspetta l'ignoto e si finisce per simpatizzare con gli sconosciuti, senza parole. Non doveva essere troppo diversa la reclusione.
Nessun commento:
Posta un commento