mercoledì 9 novembre 2016

C c c c changing

Che sia un periodo di cambiamenti è certo. Anche che sia un momento di transizione, come tutti i cambiamenti presuppongono. E le fasi transitorie non sono facili. Si devono cambiare posizione, abitudini, status... identità.
C'è un confine, nella vita, che si oltrepassa col risuonare di una specie di epifania nella mente. Uno scampanellio. La linea d'ombra di Konrad? È possibile. O forse è più una parte di essa, uno degli effetti.
Fino a quel momento sei stato preda del presente, le giornate erano lunghe e capienti, figuriamoci gli anni. Infiniti.
Una porzione inimmaginabile di questioni rimaneva semplicemente fuori dal campo visivo. Non ci facevi caso, non gli davi importanza, non gli prestavi attenzione.
Il presente è cresciuto con te, ha fatto, ha detto, ha scritto, ha costruito, è andato e va, continua ad andare, ma da un giorno all'altro il fuoco si è spostato, ti sei accorto che adesso hai gli occhi e la mente puntati sul futuro, che le giornate scorrono via in un attimo, spesso come una replica improduttiva, che gli anni in avanti li conti a gruppi di dieci e non sono affatto infiniti, che tutte le realtà sono di colpo diventate possibili. Anche quelle brutali da cui ti sentivi lontano e distaccato.
È un nuovo status da comprendere, ci sono diverse posizioni da assumere, abitudini con cui familiarizzare e tutto questo concorre ad una nuova identità o ad una trasformazione - logica, naturale, forse ovvia.
Tutto è in divenire.
Noi alla soglia dei quarant'anni, l'Italia vittima di mutamenti geologici, l'America di nuovo sotto i repubblicani...
È il tempo di adattamento a questi cambiamenti che mi sembra ridotto ora, si susseguono così rapidi che non abbiamo fiato e fatichiamo a tenere il passo, anche se acquisiamo intuizione con l'esperienza e un poco di empatia. Queste due capacità mescolate all'ironia ci tengono a galla nei passaggi, nel disordine momentaneo, mentre contiamo le parti di un quadro già composto.


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