martedì 15 novembre 2016

Ph. cathedral of the pines, Gregory Crewdson


Ci sono luoghi della mente dove ci si incontra o ci si disperde. 
Luoghi fisici che la mente crea in cui si entra senza sapere bene dove portano o cosa nascondono. Strade su cui si torna di notte come ipnotizzati da un mistero, a cercare qualcosa o qualcuno, noi stessi, quello che di noi non diciamo, quello che di noi non sappiamo. 
Ci sono luoghi che trattengono altre storie, ambienti e spazi di svolgimento, tempi di azioni non compiute ma ugualmente nostre. Respiri, suoni, voci.
Là abbiamo altri nomi, altri comportamenti, là siamo a volte per poter essere qui.

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