Tempo di girasoli, tempo d'ingiallire i campi e fare luce dove quella del sole manca: è un luglio di piogge, d'instabilità, coerente con l'invernata. Viene voglia di sonnecchiare anziché partire per il viaggio che è sempre l'estate, voglia di andare lenti, occupare le ore di alternative indolenti, letture comode, passeggiate svagate sotto l'ombrello, godendoci anche un po' i nostri nuovi ambienti, vederli scaldarsi intorno a noi.
Eppure l'attenzione è vigile, l'ideazione è attiva e si lavora più del solito. Chissà come andranno e cosa ne faremo dei prossimi mesi, di quelle porzioni ancora non calendarizzate.
Tempo anche di sensazioni a fior di pelle e molto in fondo nell'animo, sensibilità scoperte che si accompagnano a riflessioni ripetute, trame di slanci e timori quotidiani, adagi in svolgimento che mescolano le tensioni dei differenti ritmi ad un'attesa di quiete stabile, morbida, nutriente.
E intanto fuori arriva il temporale.
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