Scrivere di niente.
Scrivere del caldo che prende il sopravvento, di giornate che hanno il sapore della vacanza e sono una somma di ricordi del passato e ricordi nuovi, quelli che sai che lo diventeranno, quelli che stai vivendo e costruendo perché lo siano guardando indietro.
Scrivere del sale sulla pelle, dei sassi cercati in riva al mare, dei pranzi con vista al settimo piano, dei rumori di tutta un'infanzia e adolescenza ascoltati mischiarsi nel sonno del primo pomeriggio. E dell'acqua scintillante quando arrivi la mattina presto e del rock in macchina, con lei che dorme dietro, la sera quando rientri e guardi intorno l'imbrunire. La stanchezza fisica risolta nei sorrisi, il benessere nello stare insieme e in un morso dolce e fresco all'anguria, in un tuffo in quella piscina che è un tuffo nel passato mentre stringo il futuro guizzante tra le braccia.
Scrivere di momenti inaspettati, di giochi e libertà, di pelle finalmente abbronzata e sguardi lontani, di grossi libri letti in orari rubati, di questo luglio, di questo onomastico e dell'attesa di vivere il resto dell'estate noi tre, aspettando di vedere dove ci porta il viaggio, gustando ogni frammento, fotografando, condividendo, rincorrendo il tempo per non perderci nulla.
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