Mirror - Sonia Marin
Vegliare la porta, combattere con i vestiti e con l'agitazione, non fare rumore.
Ricordarsi anche di respirare.
La clandestinità del momento acuiva i sensi ma aumentava anche la percezione dei suoni, lo scricchiolare del parquet, il tintinnio dei cristalli, l'ascensore nel vano scale.
Ci guardavamo negli occhi muti ad ogni fremito esterno e poi infuriavamo di nuovo. Non dovevamo essere lì, non ci erano permesse quelle emozioni. Eppure come ci si poteva negare?
Come valgono le regole generiche per i casi specifici?


wow, che pasciò!!!
RispondiElimina(non sapevi che ero esperta anche di idiomi civitanovesi eh...)
Che matta sei?!....
Elimina(Io invece proprio no)
sono così matta che ti comunico che c'è un premio per te da ritirare sul mio blog!
EliminaOne Lovely Blog e Versatile Blogger dunque!
EliminaStamane ho fatto strike!!!
Grazie, sei un tesoro!
Come valgono le regole generiche per i casi specifici è quello che mi domando in continuazione ....
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